L’intervento chirurgico bariatrico comporta dei rischi?

E’ più rischioso sottoporsi all’intervento o l’obesità stessa?

Ci sono rischi nel sottoporsi all’intervento chirurgico? E se ci sono, perché una persona obesa in “apparente” buono stato di salute dovrebbe esporsi a questi rischi?

Non esistono interventi chirurgici privi di rischi, infatti esistono delle possibili complicanze precoci come: infezione di ferita, sanguinamenti endoluminali (dentro lo stomaco), sanguinamenti intraddominali (dentro la pancia del paziente), fistole gastriche (apertura della rima di sutura gastrica), deiscenze anastomotiche (apertura spontanea della cucitura tra due visceri tra di loro suturati)

E infine complicanze tardive come: reflussi gastroesofagei, ernie interne, occlusioni intestinali.

E’ meglio operarsi o convivere con l’obesità?

Mettendo sul piatto della bilancia i rischi che corre ogni giorno il paziente obeso che decide di non sottoporsi a nessun trattamento (chiameremo questi rischi costituzionali) e i rischi legati all’intervento chirurgico, la bilancia penderà dalla parte dei rischi costituzionali e pertanto è preferibile affrontare l’intervento chirurgico piuttosto che rimanere nella condizione di obeso.

Il paziente obeso seppure “in apparente” buono stato di salute, nasconde diverse possibili problematiche latenti obesità correlate (ipertensione arteriosa, diabete mellito, sindrome dell’apnee notturne, accidenti cardiovascolari cardiaci e cerebrali).

Il paziente in età giovanile (20-40 anni), seppur obeso, a volte riesce a mascherare tali comorbidità, tuttavia esse rimangono latenti e possono manifestarsi in maniera subdola e a volte drammatica con eventi che minano gravemente la qualità di vita del paziente (esempio: infarto cardiaco o evento ischemico cerebrale).

Questa valutazione a largo spettro permette di affrontare in maniera corretta l’intervento chirurgico.

Ci sono rischi a sottoporsi all’intervento chirurgico bariatrico?

Non esistono interventi chirurgici privi di rischi, infatti esistono delle possibili complicanze precoci come: infezione di ferita, sanguinamenti endoluminali (dentro lo stomaco), sanguinamenti intraddominali (dentro la pancia del paziente), fistole gastriche (apertura della rima di sutura gastrica), deiscenze anastomotiche (apertura spontanea della cucitura tra due visceri tra di loro suturati)

E infine complicanze tardive come: reflussi gastroesofagei, ernie interne, occlusioni intestinali.

E’ meglio operarsi o convivere con l’obesità?

Mettendo sul piatto della bilancia i rischi che corre ogni giorno il paziente obeso che decide di non sottoporsi a nessun trattamento (chiameremo questi rischi costituzionali) e i rischi legati all’intervento chirurgico, la bilancia penderà dalla parte dei rischi costituzionali e pertanto è preferibile affrontare l’intervento chirurgico piuttosto che rimanere nella condizione di obeso.

Rischi e problematiche riguardo l’obesità

Il paziente obeso seppure “in apparente” buono stato di salute, nasconde diverse possibili problematiche latenti obesità correlate (ipertensione arteriosa, diabete mellito, sindrome dell’apnee notturne, accidenti cardiovascolari cardiaci e cerebrali).

Il paziente in età giovanile (20-40 anni), seppur obeso, a volte riesce a mascherare tali comorbidità, tuttavia esse rimangono latenti e possono manifestarsi in maniera subdola e a volte drammatica con eventi che minano gravemente la qualità di vita del paziente (esempio: infarto cardiaco o evento ischemico cerebrale).

Questa valutazione a largo spettro permette di affrontare in maniera corretta l’intervento chirurgico.

Ci sono rischi a sottoporsi all’intervento chirurgico bariatrico?

Non esistono interventi chirurgici privi di rischi, infatti esistono delle possibili complicanze precoci come: infezione di ferita, sanguinamenti endoluminali (dentro lo stomaco), sanguinamenti intraddominali (dentro la pancia del paziente), fistole gastriche (apertura della rima di sutura gastrica), deiscenze anastomotiche (apertura spontanea della cucitura tra due visceri tra di loro suturati)

E infine complicanze tardive come: reflussi gastroesofagei, ernie interne, occlusioni intestinali.

E’ meglio operarsi o convivere con l’obesità?

Mettendo sul piatto della bilancia i rischi che corre ogni giorno il paziente obeso che decide di non sottoporsi a nessun trattamento (chiameremo questi rischi costituzionali) e i rischi legati all’intervento chirurgico, la bilancia penderà dalla parte dei rischi costituzionali e pertanto è preferibile affrontare l’intervento chirurgico piuttosto che rimanere nella condizione di obeso.