Relazione tra obesità e i disturbi del sonno

Spesso associamo l’obesità a comorbidità cardiovascolari e al diabete, dimenticandoci la relazione tra obesità e i disturbi del sonno. Questa patologia impatta anche l’apparato respiratorio: l’eccesso di adipe e il conseguente incremento della circonferenza addominale, infatti, restringono le vie aeree, affaticano il respiro e possono provocare, tra le altre cose, un sonno molto faticoso e poco ristoratore.

Relazione tra obesità e sonnolenza diurna

L’obesità è considerata uno dei fattori scatenanti della sonnolenza diurna e diversi studi hanno confermato che i soggetti obesi hanno il doppio delle probabilità di sviluppare questa condizione rispetto a quelli normopeso. Le persone affette da sonnolenza diurna sono sempre stanche, spesso irritabili e incapaci di concentrarsi sulle proprie attività quotidiane. Infatti, questo è uno stato cronico in cui il livello di coscienza diminuisce e rimanere svegli e vigili durante il giorno è molto difficile. Tale condizione è dovuta al fatto che l’adipe non permette ai polmoni di espandersi correttamente e aumenta la concentrazione di anidride carbonica (CO2) nel sangue facendo cadere il paziente in uno stato letargico.

Relazione tra obesità e apnee notturne

La sonnolenza diurna è solitamente dovuta a disturbi del sonno, infatti è facilmente riscontrabile che una persona con questa condizione possa anche soffrire di apnea ostruttiva del sonno (OSAS): a seguito della compressione toracica dovuta all’adipe, si verifica una riduzione del flusso di aria inspirato con possibili collassi temporanei dei tessuti molli presenti nella gola. Questo comporta un arresto temporaneo della respirazione ovvero un episodio di apnea, in cui il diaframma e i muscoli del torace sono sotto stress, lavorando di più per aprire le vie aeree chiuse e causando risvegli improvvisi associati a sbalzi di pressione sanguigna.

Un paziente con OSAS (Obstructive Sleep Apnea Syndrome) ha generalmente 5 episodi di apnea all’ora o 15 eventi nell’arco della notte con uno sforzo respiratorio consistente. A solo un anno dall’operazione chirurgica bariatrica, circa l’85% dei pazienti non soffre più di apnea notturna e abbandona l’uso del CPAP, un dispositivo per erogare l’aria tramite il naso o la bocca, un ventilatore con pressione costante che serve ad impedire il collasso dei tessuti molli durante la notte.

Se hai problemi di sonno e pensi possa essere dovuto al tuo peso corporeo non esitare a prenotare una consulenza: insieme possiamo trovare il miglior percorso terapeutico per te!